Visita guidata a Lecce e alla mostra di Tito Schipa

Itinerario turistico: barocco e musica fino al 28 febbraio 2019

Visita guidata a Lecce e alla Mostra di Tito Schipa per gruppi e scuole

Breve descrizione dell'itinerario turistico a Lecce: Lecce è il capoluogo del Basso Salento, o, come si chiamava molto tempo fa, della Terra d'Otranto. È una città barocca, famosa per la sorprendente ricchezza architettonica dei suoi nobili palazzi, incastonati come gemme nel dedalo di strade del centro antico.

La visita guidata si svolge a piedi e inizia da Porta Napoli percorrendo Via Palmieri fino a giungere in Piazza Duomo, dopo la visita in cattedrale l'itinerario prosegue per le strade del centro storico verso il Convitto Palmieri e la chiesa di San Francesco d'Assisi o della Scarpa, un vero gioiello barocco, di solito chiusa al pubblico, dove è allestita la mostra dedicata al tenore leccese Tito Schipa.

La visita al centro della città di Lecce può proseguire nel pomeriggio con la visita al Teatro romano, la chiesa di San Matteo, piazza Sant'Oronzo con l'anfiteatro e gli altri monumenti che si affacciano sulla piazza, il castello e la basilica di Santa Croce.

Tito Schipa e la mostra allestita nella chiesa senza facciata

Visita guidata a Lecce e alla Mostra di Tito Schipa per gruppi e scuole

La mostra dal titolo "Tito Schipa. L'usignolo di Lecce" è organizzata dalla società Agorasophia Edutainment spa e dalla Provincia di Lecce, con il patrocinio del Comune; l'esposizione, curata da M. Tito Schipa Jr e Giovanni della Ducata, ripercorre le tappe più importanti della vita e della lunga carriera del tenore leccese attraverso quattro sezioni principali a cui si aggiungono una ricostruzione del suo camerino personale, un'esposizione di costumi indossati nelle rappresentazioni, una sezione d'ascolto delle sue più famose arie ed un album digitale con una selezione di fotografie rarissime e di ritagli di giornale.
Alcuni video originali scritti e diretti dal figlio, Tito Schipa Jr, danno vita audiovisiva al racconto, quattro dei quali rivolti specificatamente ad un pubblico di ragazzi. Un quinto propone una "intervista impossibile" dove padre e figlio sono seduti uno accanto all'altro in una lunga conversazione fatta di confessioni, ricordi ed aneddoti.

Durata: percorso HD 3 ore circa, percorso FD 6 ore circa

Costo e condizioni: TARIFFE; contattateci per conoscere promozioni, offerte e dettagli dei nostri servizi turistici.
Costi d'ingresso per la mostra::

  • Intero 6 euro
  • Ridotto 4 euro (Residenti nel Comune e nella Provincia di Lecce - Studenti fino a 25 anni - Scuole in visita alla mostra - Possessori del biglietto d'ingresso al Castello di Lecce)
  • Ridotto per i gruppi 4,5 euro (Minimo 10 persone)
  • GRATIS bambini fino a 12 anni e visitatori disabili con accompagnatore

TUTTE LE TARIFFE SONO INGRESSI ESCLUSI

Contatti: 368/3413297 - Visita guidata a Lecce e Tito Schipa - info@salentoguideturistiche.it

Organizzazione: Japigia di B. Arcano

(La descrizione qui esposta è puramente indicativa. I costi possono subire variazioni in base al numero di partecipanti, all'orario e nei giorni in cui la visita si svolge.)

Visita guidata a Lecce e alla Mostra di Tito Schipa per gruppi e scuole

Tito Schipa

Nato a Lecce da Luigi e Antonia Vallone alla fine di dicembre del 1888, ma fu dichiarato all'anagrafe il 2 gennaio del 1889. Il suo nome di battesimo era Raffaele Attilio Amedeo; "Tito" gli sarà dato più tardi dalla stampa, conquistata dall'eccezionalità della sua voce.

Affinché il ragazzo potesse formarsi di un'istruzione, il Maestro Giovanni Albani, che dedicò alla giovane voce le prime cure, ottenne per lui dall'allora vescovo di Lecce, Mons. Gennaro Trama, l'ingresso nel seminario della città come semiconvittore.

L'incontro con il Maestro Alceste Gerundi, che l'aveva sentito cantare nel corso di una funzione religiosa, significò per il giovane l'abbandono degli studi ecclesiastici, per i quali mancava da sempre una naturale inclinazione, e l'inizio di veri e propri studi musicali in qualità di allievo del Conservatorio.

Appresi i principi della tecnica vocale e della composizione, Schipa era ormai pronto a dare inizio alla carriera artistica; fu organizzato un concerto, nel giugno del 1908, i cui proventi permisero al giovane di approdare a Milano, ricco di speranze e di tanta voglia di cantare. Nella città lombarda, fra le lezioni di perfezionamento con il Maestro Emilio Piccoli e la vie de bohème, arrivò l'occasione per il debutto; nella galleria Vittorio Emanuele, dove come altri cantanti in cerca di scrittura, Schipa cercava l'occasione per dar forma alle proprie speranze, un impresario gli offrì la parte di Alfredo nella Traviata. Il ricordo di quel 4 febbraio del 1909, al Teatro Facchinetti di Vercelli, non abbandonò mai il grande tenore, che lo raccontava ricordando un pubblico, per così dire "pittoresco" e una matronale Violetta che in scena si avvicinò a lui con la grazia di una valanga. Nonostante tutto l'esito della serata fu buono, perché altri impresari notarono quel giovane debuttante; nello stesso anno Schipa cantò nel Faust di Bozzolo, in Mignon al Teatro Sociale di Chioggia, nel Barbiere di Siviglia a Trento, nella Traviata del Politeama Garibaldi di Savona, e ancora in Pescatori di perle e Zazà, Mefistofele e Adriana Lecouvreur; le belle speranze erano divenute realtà e le serate furono un successo. Ed altri successi il già "grande tenore" li ottenne a Messina in Rigoletto e la Traviata, a Chioggia in Mignon, e a Roma, al Teatro Quirino, dove, fra le altre opere, recitò nell'amatissimo ed insuperabile Werther.

L'esito trionfale della lunga tournèe del 1911 - 1912 , che attraversò tutta l'Italia, fu l'occasione per tentare l'avventura oltreoceano: nel 1913 Schipa debuttò al Teatro Colon di Buenos Aires in Mignon, La Sonnambula, La Traviata e Lakmé, e tornò poi spesso in Sud America, per un rapporto di stima e affetto che si era stabilito con quel pubblico, che lo faceva sentire a casa.

Tornato in patria in trionfo, subì anch'egli il fascino delle incisioni discografiche: nel 1916 firmò un contratto con la casa discografica Pathé, per l'incisione di alcune arie da l'Arlesiana, Zazà, Tosca, Pagliacci, e, unica opera completa, del Barbiere di Siviglia. E ancora nuovi orizzonti si aprivano alla sua arte: una tournèe spagnola nel 1918 che lo vide interprete di quella Manon alla presenza di Re Alfonso XIII, che Schipa ricorderà come la più emozionante di tutta la carriera. Lo avvicinò alla zarzuela e alla musica leggera spagnola, nella quale egli stesso si cimentò, componendo canzoni e tanghi. Intanto, il 27 marzo del 1917, aveva preso parte alla prima esecuzione assoluta de La Rondine di Giacomo Puccini. Ma ormai Schipa era pronto a concedersi al pubblico statunitense, curioso di misurare la sua grandezza con quella dell'indimenticabile Caruso. Schipa debuttò a Chicago il 4 dicembre del 1919 con Rigoletto sotto la direzione di Gino Marinuzzi. Fu un trionfo e l'inizio di una permanenza negli States durata oltre quindici anni.

Accanto ai successi del palcoscenico, quelli americani furono gli anni della dorata vita privata: con la moglie Antoinette Michel D'Ogoy, detta Lilli, conosciuta a Montecarlo, e le due figlie Elena e Liana, Schipa conduceva una vita sfarzosa da star. Nell'ottobre del 1932 lasciò Chicago, prendendo il posto di Beniamino Gigli al Metropolitan di New York. Nel 1935 fu ancora Werther a San Francisco. Ma gli effetti della Grande Depressione, l'irreparabile crisi con la moglie e la nostalgia per la patria, mai dimenticata, riportarono Schipa in Italia.

Alle molte recite nei teatri italiani, si accompagnò una carriera cinematografica che, iniziata a Hollywood con alcuni cortometraggi musicali per la Warner Bros, fece di Schipa il divo dei Telefoni Bianchi. Questi i suoi film: Tre uomini in frack (1932), Vivere! (1936), Chi è più felice di me (1938), Terra di fuoco (1938), In cerca di felicità (1943), Rosalba (1944), Vivere ancora (1944), Il cavaliere del sogno (1946), Follie per l'opera (1948), I misteri di Venezia (1950). Continuava intanto l'attività teatrale e, nella vita privata, dopo una relazione con Caterina Boratto, conclusasi durante la guerra, sposò l'attrice Diana Prandi (all'anagrafe Teresa Borgna), conosciuta sul set di Rosalba, che nel 1946 gli dette un figlio Tito Jr.

Dopo una carriera lunga quasi mezzo secolo, negli anni '50 Schipa cominciò ad apparire sulle scene sempre più di rado. Il 14 aprile del 1955 dette l'addio al palcoscenico con l'Elisir d'amore al Teatro Petruzzelli di Bari, a cui faranno seguito le tournèe in Russia, in Ungheria, e negli Stati Uniti.

Tito Schipa morì a New York nel 1965 per un collasso cardiocircolatorio, quale complicazione del diabete di cui soffriva; la sua Lecce, mai dimenticata, per la quale egli sognava di istituire un Festival musicale, lo accolse per l'ultimo viaggio.

Visitate il Sito ufficiale del grande tenore Tito Schipa.

Visita guidata a Lecce e alla Mostra di Tito Schipa per gruppi e scuole

Foto

Visita guidata a Lecce e alla Mostra di Tito Schipa per gruppi e scuole

Visita guidata a Lecce Lecce: piazza Duomo

Visita guidata a Lecce Lecce: particolare della facciata della chiesa di Sant'Irene

Visita guidata a Lecce Lecce: il Sedile e la chiesetta di San Marco

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